“Viviana non si è uccisa e non ha ucciso Gioele. ‘Mi coinvolse un senso di protezione’: a queste parole Viviana affida il bisogno di condividere la propria vulnerabilità: l’immenso amore per il suo cucciolo – il piccolo Gioele – e la necessità (in primo luogo) di proteggerlo da ogni possibile insidia. E’ con questo spirito che intraprende un viaggio il quale, se avesse goduto di maggiore fortuna, si sarebbe compiuto nel breve volgere di una mattinata di Agosto. Nessuno ne avrebbe saputo nulla. Il suo proposito è violato da un fatto sopravvenuto – non previsto né prevedibile – ovvero un fortuito sinistro automobilistico”.
Lo afferma uno dei legali di famiglia, l’avvocato Claudio Mondello, cugino del papà di Gioele che ieri ha riconosciuto le scarpette del figlio trovate sulla collina di Caronia, vicino a dove son