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Dopo le esplosioni a Beirut si dimette il quarto ministro in 48 ore

Da sabato migliaia di persone si sono riversate nel centro di Beirut per invocare le dimissioni del governo, ritenuto responsabile dell’incidente al porto e della crisi economico-finanziaria nel Paese

ROMA – In Libano, si e’ dimesso il ministro delle Finanze Ghazi Wazni, qualche minuto dopo l’inizio a Beirut del consiglio dei ministri per discutere la crisi in atto nel Paese. Gia’ tre ministri del governo di Hassan Diab hanno gettato la spugna prima di Wazni: ieri, il primo e’ stato il ministro dell’Informazione Manal Abdel Samad insieme a Damien Kattar, a capo del dicastero per l’Ambiente. Stamani invece ha assunto questa decisione la titolare della Giustizia, Marie-Claude Najm. L’instabilita’ politica e socio-economica si e’ aggravata dopo l’esplosione che martedi’ 4 agosto ha distrutto il porto e le aree limitrofe della capitale.

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Da sabato scorso, migliaia di persone si sono riversate nel centro di Beirut per invocare le dimissioni del governo, ritenuto responsabile dell’incidente al porto e della crisi economico-finanziaria nel Paese, con scontri con le forze dell’ordine. Ad alimentare le tensioni anche il rifiuto da parte del presidente Aoun di autorizzare un’inchiesta indipendente sul disastro al porto, in cui hanno perso la vita 150 persone e a migliaia sono rimaste ferite.

Nella giornata di ieri, fonti di stampa internazionali hanno riferito che il primo ministro libanese Hassan Diab avrebbe presentato le proprie dimissioni al presidente della repubblica, Michel Aoun, il quale che dovrebbe ufficializzarle entro la giornata o nei prossimi giorni. Dall’esecutivo libanese mancava gia’ il ministro degli Affari esteri, Nassif Hitti, che si era dimesso qualche giorno prima dell’esplosione nella capitale per contestare la mancanza di azioni concrete da parte del governo per dare ossigeno all’economia.

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