BOLOGNA – Nonostante i divieti per ridurre i rischi di contagio da coronavirus, dopodomani a Bologna ci sarà chi cercherà comunque di marciare in corteo da piazza Maggiore alla stazione ferroviaria per commemorare il 40esimo anniversario della strage del 2 agosto 1980. Chi non si ‘arrende’ alle disposizioni a cui anche i parenti delle vittime hanno dovuto adeguarsi sono varie sigle della galassia antagonista: da Noi Restiamo a Potere al Popolo, da Pratello R’esiste a Sgb e Cobas, varie formazioni anarchiche assieme a Coordinamento Antifascista Murri e Laboratorio Smaschieramenti; in tutto una dozzina di organizzazioni che, in coro, dicono: “Noi non ci stiamo. Saremo in piazza per partire in corteo verso piazzale Medaglie d’oro“.
Tra l’altro, aggiungono, “le disposizioni anti-covid non fermano invece la manifestazione negazionista-revisionista” in piazza Carducci alle 18, “una provocazione che va fermata ad ogni costo”. E dunque, si proverà a tenere viva anche la tradizione del corteo: collettivi, sindacati, associazioni, partiti, invitano a ritrovarsi in piazza Nettuno alle 9.15 “per poi partire in corteo verso la stazione”.
LEGGI ANCHE: Strage Bologna, Merola: “Niente corteo, pure Bolognesi è d’accordo”
Il corteo negato è una delle particolarità del 40esimo anniversario della strage che dopodomani si apre alle 9 con il tradizionale incontro in Consiglio comunale con l’associazione familiari vittime della strage spostato nel Cortile d’onore di Palazzo d’Accursio. Poi alle 10 in piazza Maggiore interviene il presidente dell’associazione familiari vittime, Paolo Bolognesi. E in piazza ad ascoltare entra solo chi ha prenotato uno dei mille posti disponibili. Alle 10.25 risuonerà il fischio del treno in collegamento streaming con la Stazione, seguirà un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
Subito dopo il minuto di raccoglimento gli interventi del sindaco Virginio Merola e del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alle 11.15, in piazza Maggiore saranno trasmesse, in collegamento streaming dalla lapide nella sala d’aspetto della stazione, la deposizione delle corone in memoria delle vittime e la scopertura della targa che intitola la stazione alle vittime della strage.