ROMA – Un debolmente positivo è un soggetto che continua a portare nel suo sangue tracce del virus, che tampone dopo tampone non vuole abbandonarlo. Un debolmente positivo però, non è per forza di cose un ‘caso contagioso’: una recente ricerca dell’Ospedale San Matteo di Pavia dimostra come sia sufficiente un esame di laboratorio supplementare per mettere in coltura il materiale proveniente dal tampone di questi soggetti e vedere se si replica e se ha reale capacità infettiva. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, sindacato infermieri italiani, interviene sul caso del giovane infermiere marchigiano, di stanza in Lombardia, Giovanni Formiconi. 24 anni appena, subito dopo la laurea, “è stato lanciato allo sbaraglio nella battaglia contro il Covid. Ha lottato, ha combattuto in trincea per la salute degli italiani. Giovanni è uno di quelli che si è ammalato per difenderci dal ‘mostro’. Ma oggi lo Stato e le Regioni lo hanno abbandonato a se stesso”.
La sua storia, racconta sempre la nota del Nursing Up, è stata di recente riportata dal Corriere della Sera in un commovente articolo. “Mi vergogno di appartenere a questa Italia quando leggo questo vicende- esordisce De Palma- Questo ragazzo, neo dottore in Infermieristica, subito dopo il conseguimento della sua Laurea non si è tirato indietro, per settimane è stato in prima linea contro la pandemia. Oggi non è più considerato, né un uomo, né un infermiere, e questo dovrebbe farci gridare allo scandalo, tutti, indistintamente. Le Marche, sua Regione di origine, lo ‘rifiutano’ come fosse un appestato. Per la Lombardia, laddove ha prestato servizio come ‘eroe’, rischiando e cambiando letteralmente la sua vita, può tranquillamente fare ritorno a casa per concludere il suo percorso accanto ai suoi familiari. Beffa delle beffe, Giovanni si è ammalato per difendere i cittadini italiani: ma non ha mai avuto nemmeno un regolare contratto di assunzione”.
“E poi ci chiedete perché noi infermieri siamo inviperiti come non mai- continua De Palma- e perchè non abbiamo nessuna intenzione di seppellire l’ascia di guerra? Insomma, questo ragazzo ha sacrificato la sua vita, ha combattuto ‘al fronte’ contro il nemico, giorno e notte, e oggi sembra un pò come il personaggio di Tom Hanks nel film ‘The terminal’.