ROMA – “L’allarme allontanamenti non c’e’ da oggi, e’ gia’ scattato circa venti anni fa, quando c’e’ stata l’istituzione dei servizi territoriali con tutta la filiera che questo ha comportato. Sono 40mila i bambini affidati ai servizi extrafamiliari, in affido eterofamiliare, 500mila i bambini affidati ai Servizi Sociali. Oggi non e’ piu’ un allarme, ma una questione umanitaria molto grave ed e’ una tragedia italiana che non viene ascoltata dalle istituzioni”. Cosi’ all’agenzia di stampa Dire Vincenza Palmieri, presidente Inpef e Stati Generali sulla Tutela dei Minori, a margine del focus group ‘La violenza istituzionale. Conoscere per cambiare, cambiare per migliorare‘, organizzato ieri pomeriggio alla Casa Internazionale delle Donne a Roma dall’associazione Penta Mariano.
“Credo che dobbiamo continuare assolutamente a parlare di questo tema e far arrivare la voce dei 40mila bambini allontanati e delle 500mila famiglie affidate ai Servizi Sociali- continua Pini- Non e’ una questione di business delle case famiglie o di ordini professionali. È una questione che riguarda la politica nazionale, le politiche sociali, perche’ il business e’ esclusivamente politico“. Una denuncia forte, ribadita nel corso dell’incontro da Palmieri.
Tre gli “anelli” di quella che la presidente di Inpef chiama la “filiera. La legge 328 del 2000 proponeva che tutti i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti potevano convenzionarsi con associazioni o cooperative di assistenti sociali ed educatori– spiega durante il focus group- E cosi’ in 7mila Comuni italiani abbiamo visto cooperative dei Servizi Sociali convenzionarsi con le amministrazioni comunali: nasceva cosi’ il primo anello della filiera”. Il secondo e’ “quello dei centri per la valutazione genitoriale: un’altra cooperativa, un altro centro privato, cosi’ come e’ privato il servizio sociale comunale, dove ci sono psichiatri e neuropsichiatri”. Terzo e ultimo “anello della filiera, l’educatore domiciliare, sempre in convenzione con il Comune“. E “mentre accade tutto questo- continua Palmieri- nasce la necessita’ di fare una Ctu. I quesiti delle Ctu distruggono le famiglie italiane– denuncia- I quesiti sono di tipo psichiatrico-psicologico”. Ma “cosa c’entra il profilo di personalita’ con la valutazione genitoriale,