VIDEO | ‘Un sacco bello’ compie 40 anni: folla per Carlo Verdone al ‘palo della morte’

Bagno di folla per Carlo Verdone in un parchetto tra i palazzi del Tufello, dove ‘Enzo’ (Verdone), dava appuntamento a ‘Sergio’ prima del famoso viaggio in macchina con destinazione Cracovia

ROMA – Un lungo applauso per Mario Brega, del quale ieri ricorreva l’anniversario di morte. E poi citazioni, battute, selfie e applausi. Bagno di folla per Carlo Verdone in un parchetto tra i palazzi del Tufello, dove 40 anni fa c’era il famoso ‘palo della morte’, dove ‘Enzo’ (Verdone), dava appuntamento a ‘Sergio’ prima del famoso viaggio in macchina con destinazione Cracovia. L’occasione sono i 40 anni di ‘Un sacco bello‘, debutto cinematografico di Verdone, che tra poesia, malinconia e comicita’ racconto’ storie e personaggi della Roma degli anni Ottanta.

Verdone ha accettato il bagno di folla su proposta del presidente del III Municipio Giovanni Caudo e dell’assessore municipale alla cultura Cristian Raimo. Invitato anche Renato Scarpa, ‘Sergio’, nella scena fatidica. La folla di cittadini ha letteralmente coperto di applausi e fotografie Carlo Verdone, che ha accettato la targa commemorativa consegnata dal municipio. “Questa targa la dedico a tutti voi, a questo quartiere – ha detto Verdone – quella scena girata qui ha avuto tanta poesia. Perche’ oltre che risate c’era poesia, un pizzico di malinconia e anche molta follia. Ve lo dedico con tutto il cuore”. Il famoso palo della morte, quaranta anni dopo non c’e’ piu’, eppure li’ da anni un gruppo di fan, riuniti su Facebook, continuano a darsi appuntamento a ferragosto, ricordando il film. 

Verdone e Scarpa, dopo l’incontro con i cittadini, si sono spostati nel punto esatto del film per scoprire una targa commemorativa che sara’ fissa, in cima a via Giovanni Conti. Ma intanto qualcuno su un albero accanto ha gia’ piazzato il simbolo ‘pericolo’, un teschio, che nel film per Enzo giustificava l’appellativo ‘palo della morte’. “Quando io ho girato qui – ha detto Carlo Verdone ai giornalisti – non c’era niente, tutti i palazzi erano in costruzione, sembrava una scena di Mamma Roma di Pasolini.

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