Recovery Fund, accordo a un passo. Conte migliora i saldi, all’Italia 208 miliardi

Stando all’ultima proposta sul tavolo del consiglio Ue, resta invariato l’ammontare totale delle risorse complessive ma cambia la proporzione tra prestiti e sussidi. All’Italia 35 miliardi in più rispetto alla proposta iniziale

ROMA – La nuova bozza di accordo trasmesso dal segretariato del consiglio europeo alle delegazioni degli Stati, in possesso della Dire, prevede che l’intero programma di risposta alla crisi Covid Eu ammonti a un totale di 750 miliardi di euro, cosi’ come prevedeva la proposta della Commissione, suddivisi per vari strumenti.

Cambiano pero’ le proporzioni tra prestiti e sovvenzioni, che ora sono quasi in parita’: 390 le sovvenzioni (grants) e 360 i prestiti (loans). Il fondo piu’ importante, il Recovery and Resilience Facility (RRF) ammonta a 672.5 miliardi di cui 360 prestiti (loans) e 312,5 miliardi a fondo perduto (grants).

Rispetto alla proposta del presidente del consiglio Charles Michel c’e’ un aumento da 560 miliardi a 672,5 ma questo aumento e’ costituito per la quasi interezza da prestiti (110 miliardi) e non sovvenzioni (solo 2,5mld). Le sovvenzioni vengono tagliate anche negli altri strumenti, (il cui ammontare e’ di 47,5 miliardi per il fondo ReactUe, di 5 miliardi di euro per Horizon Eu, InvestEU: 2,1 miliardi di euro, Sviluppo rurale: 7,5 miliardi di euro, Just Transition Fund (JTF): 10 miliardi di euro, RescEU: 1,9 miliardi di euro, NDICI: 3,5 miliardi di euro).

In definitiva sul totale dei 750 miliardi di euro di Next Generation Eu i prestiti quasi raggiungono in proporzione gli indennizzi a fondo perduto: 360 contro 390.

La bozza specifica che il 70% delle sovvenzioni fornite dalla RRF ( e cioe’ il 70 per cento dei 312,5 mld) sara’ affidata negli anni 2021 e 2022. Il restante 30% sara’ interamente impegnato entro la fine del 2023.

ECCO L’ULTIMA PROPOSTA DEL CONSIGLIO UE

BOZZA, SU RECOVERY AND RESILIENCE PLANS VOTO CONSIGLIO A MAGGIORANZA QUALIFICATA

La bozza di accordo presentata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel alle delegazioni degli Stati prevede che questi preparino dei “piani nazionali di risanamento e resilienza che stabiliscono il programma di riforme e investimenti dello Stato membro interessato per gli anni 2021-23.

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