BOLOGNA – L’entusiasmo e la voglia di suonare dei musicisti di Stefano ‘Cisco’ Bellotti, ex voce dei Modena City Ramblers, si percepiscono appena entrati a Porta Pazienza, all’ex Fattoria Masaniello, al Pilastro, a Bologna. ‘Armati’ di mascherina, misurata la temperatura corporea all’ingresso, ci si ‘tuffa’ nell’attesa per il concerto che sarà il culmine della serata organizzata da Cefa Onlus, che da oltre 40 anni è al fianco di comunità colpite da fame, povertà e guerra: dall’Ecuador al Kenya, dal Guatemala alla Tunisia, ovunque ce ne sia bisogno.
Questa volta l’occasione è quella per ribadire il “no” al razzismo e per cercare di intervenire negli Stati più colpiti dal coronavirus con aiuti, kit e mascherine. Anche con l’aiuto, volontario, di chi assisterà al concerto.
Il concerto al Pilastro “è la nostra prima data ufficiale con la formazione al completo- spiega Cisco all’agenzia Dire- Di solito in questo periodo avevamo già fatto 30-40 date. Il periodo è complicato per il mondo della musica, per gli addetti ai lavori. Ora dovremo capire come muoverci, come andare avanti nel post pandemia. È tutto strano, complicato, ma c’è voglia di ripartire, di cominciare a suonare”. E fin dall’inizio, dalle prime note, si capisce quanta voglia abbiano di suonare i musicisti di Cisco. E Cisco stesso. Che in scaletta ha previsto pezzi della sua carriera da solista, come La Lunga Notte, con cui apre il concerto, come Figurine, tratto dal più recente album solista ‘I Dinosauri’, come Aquile Randagie, singolo scritto per la colonna sonora dell’omonimo film sullo scoutismo ai tempi del fascismo.
E poi Io sono Best, pezzo scritto da Cisco sulla leggenda nordirlandese George Best, perché Cisco non ha mai nascosto la sua passione per il calcio. “Questo periodo passato mi sono sentito un disoccupato– continua Cisco alla Dire- Il lavoro del musicista è vero che non è legato solo ai concerti, ma sapere che non hai la prospettiva di fare un tour, questo ti toglie il fiato. Tornare su un palco è liberatorio.