“Pezzi dello Stato hanno consegnato mio padre ai killer”

AGI –  “Pezzi dello Stato hanno consegnato mio padre ai killer. Lui che aveva deciso di aiutare lo Stato per sconfiggere la mafia”. Lui, Luigi Ilardo, era il capomafia della Provincia di Caltanissetta, cugino di Giuseppe “Piddu” Madonia. Dopo 11 anni di carcere per mafia nel 1993 aveva deciso di cambiare vita e fece ciò che nessuno aveva mai fatto prima (e neanche dopo): continuò a far finta di appartenere a cosa nostra ma lo fece come “infiltrato”.

Iniziò a collaborare con la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), come confidente del colonnello dei carabinieri Michele Riccio, con il nome in codice “Oriente”. “Il gioco è iniziato, colonnello”. Disse Ilardo a Riccio, annunciando di esser stato reintegrato all’interno di cosa nostra, dopo aver ripreso i rapporti con i “picciotti”.

E con la sua (rischiosissima) decisione, “consegno’” Provenzano agli inquirenti, peccato che – nei fatti – nessuno all’epoca lo volle arrestare. A raccontare all’AGI Luigi Ilardo, è la figlia, Luana. Dopo anni di silenziosa sofferenza, Luana vuole “riscattare” la memoria del padre.

“La sua collaborazione ha consentito agli inquirenti di assicurare alla giustizia, nel corso di 3 a

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