CONTE LANCIA ITALIA VELOCE
Dall’Alta velocita’ di rete Salerno- Reggio Calabria, alla Palermo-Catania-Messina alla Pescara-Roma e Pescara-Bari, Alta Velocita’ Ancona-Genova-Ventimiglia, passando per la Venezia-Trieste, la Gronda, la 106 Ionica. Sono solo alcune delle 130 opere considerate strategiche dal governo che costituiscono il programma ‘Italia Veloce’. A presentarlo il premier Giuseppe Conte che assicura: alzeremo i limiti di velocita’ per l’Italia ma senza abbassare i presidi di legalita’. Non ci sara’ spazio per le forze criminali. Con il decreto semplificazioni via libera anche alla riforma dell’abuso di ufficio, della responsabilita’ per danno erariale, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Nel pomeriggio Conte ha visto per due ore a Palazzo Chigi Davide Casaleggio. L’occasione ha offerto la possibilita’ di un giro di orizzonte su regionali, Movimento Cinque Stelle, associazione Gianroberto Casaleggio.
CROLLO DEL PIL, IMPRESE E FAMIGLIE IN PERICOLO
Italia malato d’Europa. Il nostro paese resta fanalino di coda per la crescita. L’impatto dell’emergenza sara’ piu’ grave del previsto e la ripresa piu’ graduale. Secondo la Commissione europea il crollo del Pil nel 2020 arrivera’ all’11,2 per cento, giu’ di quasi due punti rispetto al -9,5% stimato a fine aprile. Quello di Roma e’ il dato peggiore dell’Eurozona. Intanto Bankitalia e Istat lanciano l’allarme sui redditi e le imprese. La maggioranza degli italiani ha risparmi per andare avanti solo tre mesi e il 40% non e’ in grado di pagare le rate del mutuo. Un’azienda su tre rischia di chiudere mentre nel settore della ristorazione e degli alberghi sono in pericolo il 60 per cento delle strutture.
DONNE, LA PARITÀ “UNA PRIORITÀ” MA È ANCORA ‘GENDER GAP’
Italia fanalino di coda per parita’ di genere e occupazione femminile. E’ quanto emerge dal forum organizzato dalla vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni alla luce dei dati emersi dal Piano Colao e discussi agli Stati generali del Governo. Il prezzo piu’ alto, spiega Spadoni, lo pagano le donne che hanno figli per la mancanza di una rete di welfare. Il ‘gap’ e’ maggiore al Sud dove lavora appena il 30% delle donne,