Lo spiega Martin Weber dell’Oms, coautore del nuovo rapporto dell’International Health Behaviour, condotto su 227.441 ragazzi in età scolare
ROMA – “Rispetto a quattro anni fa è aumentata nei ragazzi dagli 11 ai 15 anni di entrambi i sessi la prevalenza di più disturbi di salute, definiti come due o più sintomi avvertiti almeno una volta alla settimana. I problemi più comuni sono stati associati alla salute psicologica: uno su quattro ha riferito nervosismo, irritabilità o difficoltà ad addormentarsi, e quasi uno su cinque ha affermato di sentirsi giù. Meno comuni i disturbi somatici, con oltre un adolescente su sette con mal di testa e mal di schiena, e uno su dieci con mal di stomaco e vertigini”. Lo dichiara in una intervista pubblicata su ‘Pediatria’, la rivista ufficiale della Società italiana di pediatria (Sip), Martin Weber, pediatra e programme manager, child and adolescent health and development presso l’ufficio regionale dell’Oms Europa. Il pediatra, coautore del nuovo rapporto dell’International Health Behaviour (HBSC), condotto su 227.441 ragazzi in età scolare (11, 13 e 15 anni) provenienti da 45 Paesi, spiega che “l’indagine rappresenta anche un’utile base di riferimento per studi futuri volti a misurare l’impatto del Covid-19 sulla vita dei giovani”.
Nello studio viene riscontrato che “i ragazzi riportano costantemente un migliore benessere mentale e queste differenze di genere aumentano con l’età. Quindi, le ragazze adolescenti più grandi sono particolarmente a rischio di scarso benessere mentale. Durante la transizione dalla prima alla seconda metà dell’adolescenza- prosegue Weber- le ragazze mostrano anche un calo più marcato del sostegno familiare percepito, della facilità di comunicazione con i genitori, del sostegno degli insegnanti e della soddisfazione scolastica. Vediamo inoltre un uso più problematico dei social media tra le ragazze, che sono anche maggiormente vittime di cyberbullismo”.
Secondo il parere del pediatra “ci sono ancora troppi Paesi europei che non includono la salute mentale degli adolescenti nella politica scolastica nazionale. Quando si affronta la salute mentale è importante- precisa Weber- riconoscere la diversità degli adolescenti in termini di età,