ROMA – Nel momento piu’ delicato dell’emergenza sanitaria da Covid-19 le cure e i farmaci sono arrivati direttamente a casa dei pazienti oncologici, immunodepressi e con malattia rara. E’ sulla base di questi obiettivi che e’ nata infatti ‘La forza dei piu’ fragili‘, la campagna di crowdfunding promossa dall’IFO e sostenuta dall’agenzia di stampa Dire per una presa in carico totale del paziente e in piena sicurezza, garantendo una assistenza di qualita’ anche a distanza.
La Dire ha approfondito con Antonia La Malfa, direttrice della farmacia dell’Ifo, come si svolge il servizio di consegna dei farmaci oncologici a domicilio, molto apprezzato dai cittadini e che ha tanto arricchito i farmacisti sotto il profilo emotivo.
– All’interno della campagna di crowdfunding sostenuta anche dall’agenzia Dire e’ presente il servizio di farmaci a domicilio, essenziale nelle fasi piu’ critiche della pandemia ma importante anche oggi che il virus ha frenato la sua corsa. Come e’ strutturato e quali sono i vantaggi per il paziente?
“Nel momento in cui il Covid ha assunto la dimensione della pandemia abbiamo riflettuto internamente su come aiutare i nostri pazienti piu’ fragili e immunodepressi. Molti di loro utilizzano terapie orali e vengono nella nostra farmacia mensilmente, per cui abbiamo pensato questa volta di andare noi da loro. Per fare cio’ era necessario comunque che il medico individuasse la tipologia del paziente che poteva utilizzare il farmaco e seguire la terapia senza che lo specialista lo avesse visto. Una volta ricevute le prescrizioni del medico per il proseguo della terapia, ci siamo attivati e abbiamo confezionato dei pacchetti, per i vari pazienti in attesa di terapia, all’interno dei quali erano contenuti sia il farmaco che le istruzioni d’uso. Abbiamo anche acquistato un programma informatico che traccia i percorsi stradali piu’ rapidi per risparmiare il tempo durante le consegne. Non abbiamo optato per un servizio esterno tramite corriere, bensi’ sono stati i nostri stessi farmacisti a effettuare le consegne vista la particolarita’ del farmaco. Un progetto faticoso ma molto arricchente in termini di esperienza personale. Abbiamo ricevuto apprezzamenti e bigliettini di ringraziamento perche’ il paziente si e’ sentito veramente al centro. Fino ad oggi abbiamo consegnato oltre 400 terapie e continueremo a farlo nonostante stia crescendo la necessita’ sia del medico che del paziente di incontrarsi fisicamente”.