ROMA – Scontri di piazza, con vittime e arresti, anche di figure di spicco dell’associazionismo e della politica, dopo l’uccisione ad Addis Abeba del cantante Hachalu Hundessa. L’artista, 34enne, voce celebre della comunità oromo, noto per le critiche al governo federale dell’Etiopia, è stato assassinato lunedì all’interno della sua automobile nella capitale.
Secondo il commissario di polizia Endeshaw Tasew, citato dal quotidiano Addis Standard, si è trattato di un agguato “ben organizzato e sofisticato” con l’obiettivo di “far precipitare” il Paese nel “caos“.
Stando a resoconti ufficiali, in proteste e scontri tra dimostranti e agenti seguiti ieri all’omicidio hanno perso la vita almeno cinque persone. Le violenze più gravi si sarebbero verificate in due cittadine dello Stato di Oromia, Adama e Chiro.
A finire in manette nella notte almeno 35 persone, tra le quali Jawar Mohamed, attivista e influencer fondatore del gruppo Oromo Media Network, già in rotta di collisione con il primo ministro Abiy Ahmed. Disordini e arresti hanno preceduto la cerimonia funebre per Hundessa, in programma domani nella sua città natale di Ambo, nell’Oromia. Abiy Ahmed, in carica dal 2018, è il primo capo di governo con origini oromo, comunità maggioritaria dell’Etiopia da un punto di vista demografico ma a lungo ai margini dei processi politici.