(AGI) Una rilettura attraverso una simulazione di quanto dichiarato da una testimone una ‘nuova’ interpretazione’ delle impronte sul dispenser e dei capelli trovati nel lavandino di casa Poggi. Sono questi i tre punti, a quanto apprende l’AGI, attorno a cui ruota l’istanza di revisione di 22 pagine depositata nei giorni scorsi dalla difesa di Alberto Stasi alla Corte d’Appello di Brescia. Obbiettivo: rivedere il processo che ha portato alla condanna a 16 anni di carcere per avere ucciso la sua fidanzata Chiara Poggi a Garlasco, la cittadina pavese diventata teatro di uno dei crimini più dibattuti degli ultimi anni, nell’afosa mattina del 13 agosto 2007.
Chi ha aperto la finestra?
Secondo il ragionamento della difesa, rappresentata dal nuovo avvocato Laura Panciroli, sarebbe cruciale la deposizione di Manuela Travain, teste sentita più volte nel corso della vicenda, che sostiene di avere visto, passando in auto davanti alla casa del delitto, una bicicletta nera da donna appoggiata sul cancello. In base alle celle telefoniche, come appura