AGI – “Il nostro Paese, pur non nuovo a circostanze difficilissime, sta affrontando la prova più impegnativa dal secondo dopoguerra, utilizzando anche la tecnica in modo sostenibile, a fini di utilità sociale. Il rischio che dobbiamo esorcizzare è quello dello scivolamento inconsapevole dal molto evocato modello coreano a quello cinese, scambiando la rinuncia a ogni libertà per efficienza e la biosorveglianza totalitaria per soluzione salvifica”. Lo ha affermato il Garante della privacy, Antonello Soro, presentando alla Camera la Relazione 2019 sull’attività dell’Autorità . “Cosi’, una volta cessata questa difficile stagione – ha aggiunto – avremo forse imparato a rapportarci alla tecnologia in modo meno fideistico e piu’ efficace, mettendola davvero al servizio dell’uomo”. Non solo Immuni, però nel discorso di Soro. Tanti sono stati i temi “digitali” trattati nella relazione.
Uso Trojan “rimanga circoscritto”
“Le straordinarie potenzialità intrusive” dei captatori informatici “impongono garanzie adeguate per impedire che essi, da preziosi ausilii degli inquirenti, degenerino in mezzi di sorveglianza massiva o, per converso, in fattori di moltiplicazione esponenziale delle vulnerabilita’ del compendio probatorio, rendendolo estremamente permeabile se allocato in server non sicuri o, peggio, delocalizzati anche al di fuori dei confini nazionali. Più in generale, abbiamo auspicato un supplemento di riflessione in ordine all