Hikikomori, al via il progetto ‘Ritirati ma non troppo’

ROMA – Il ritiro sociale volontario è una forma di disagio giovanile conosciuta con il termine giapponese “hikikomori”. Il fenomeno, che è nato nello stato nipponico, risulta ancora poco conosciuto in Italia, nonostante si contino almeno 100mila casi nel Belpaese.

“Si tratta di un dato fittizio- chiarisce subito Pamela D’Oria, psicologa clinica e specializzanda della Scuola di Psicoterapia psicodinamica dell’età evolutiva dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) e della fondazione MITE- sia perché mancano ricerche in letteratura, sia in quando confluiscono in questa stima anche i neet (coloro che non studiano né lavorano) e chi resta a vivere in famiglia”.

La Pandemia riaccende adesso l’attenzione sugli hikikomori poiché accresce il rischio che un maggior numero di adolescenti e giovani adulti non voglia più uscire di casa. Come aiutare allora questi ragazzi (la cui età di insorgenza del disagio è sempre più precoce) e le loro famiglie? “Esistono sul territorio nazionale delle istituzioni che si occupano del ritiro sociale, come l’Istituto Minotauro a Milano o il Policlinico Gemelli di Roma, ma non esistono ad oggi delle linee guida ufficiali su come poter aiutare efficacemente il ritirato sociale e la sua famiglia”, spiega ancora D’Oria. Da qui nasce ‘Ritirati, ma non troppo. Un aiuto per le famiglie’, il nuovo progetto clinico e di ricerca sul fenomeno del ritiro sociale promosso da Magda di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’IdO.

“Questa iniziativa mette insieme un gruppo di psicologi/ psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili e pediatri che, partendo da una visione comune- prosegue D’Oria- stanno studiando e approfondendo il ritiro sociale adolescenziale e giovanile nell’ottica della complessità. La ricerca teorica si affianca a un progetto terapeutico rivolto ai genitori con figli ritirati sociali”.

In sostanza ‘Ritirati ma non troppo’ prevede un percorso di 6 incontri (i primi 4 a cadenza settimanale e gli ultimi due a cadenza quindicinale) con due gruppi di 5 famiglie di ragazzi hikikomori ciascuno, a partire da venerdì 26 giugno alle ore 15 e alle ore 17. Ogni gruppo durerà circa un’ora e 30 minuti e sarà gratuito per i partecipanti.

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