Nursind: “Basta pacche sulla spalla, vogliamo un salto di qualità”

ROMA – “C’è un forte contrasto tra l’essere chiamati ‘eroi’ e le nostre buste paga. Il nostro alto valore sociale, sempre difficile da evidenziare, finalmente è stato riconosciuto ‘grazie’ al Covid-19. Ma non ci basta più la pacca sulla spalla e il sentirci dire ‘bravi’, vogliamo un riconoscimento economico, e non solo come premio per il lavoro svolto nei mesi passati. Anche perché quello che abbiamo fatto ieri, lo facciamo oggi e lo faremo domani“. A parlare è il segretario nazionale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind, Andrea Bottega, intervistato dall’agenzia Dire.

“Le nostre tabelle salariali sono ferme al secolo scorso- prosegue Bottega- eppure di strada ne abbiamo fatta: fino alla metà degli anni Novanta siamo stati ‘semplici’ diplomati, ma oggi abbiamo una laurea abilitante di primo livello. Peccato che non ci sia stato un ‘salto’ di qualità dal punto di vista remunerativo, essendo dei laureati pagati come diplomati. Continuiamo ad essere ‘figli di un dio minore’, ma questo per noi infermieri non è più sopportabile”.
Gli infermieri, durante l’emergenza sanitaria, hanno fatto “il doppio della differenza”. Spiega il segretario nazionale del Nursind: “Mentre il personale dirigente medico è composto da specialisti, ognuno con la propria competenza, quindi l’anestesista fa l’anestesista, lo pneumologo fa lo pneumologo e così via, l’infermiere ha una competenza trasversale, cioè può lavorare in un reparto di geriatria così come in uno di terapia intensiva. E questo è accaduto durante l’epidemia. La sua poliedricità è stata la salvezza del Servizio sanitario nazionale”.
La strategicità della figura dell’infermiere, con le sue conoscenze e il suo percorso di studi, gli consente quindi di ‘coprire’ tutte le specialità mediche. “Per questo chiediamo, anche attraverso i flashmob che stiamo portando avanti in tutta Italia, una maggiore attenzione nei confronti della categoria infermieristica- sottolinea Bottega- vogliamo essere valorizzati, invece ci ritroviamo ancora una volta ad essere sotto organico ma soprattutto sottopagati“.

Come sindacato Nursind, racconta all’agenzia Dire il suo segretario nazionale, qualche anno fa “abbiamo finanziato uno studio portando per la prima volta in Italia la metodologia americana dell’RN4CAST, il cui obiettivo è definire il fabbisogno di infermieri sulla base delle cure mancate. Tale studio risponde ad una serie di interrogativi,

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