ROMA – Nasce la lobby del patrimonio culturale. E’ cosi’ che si presenta Assopatrimonio, la nuova realta’ che mette insieme diversi soggetti pubblici e privati che operano nei beni culturali. A raccontare all’agenzia Dire intenti e obiettivi e’ Ivan Drogo Inglese, presidente di Assocastelli oggi anche alla guida della neonata organizzazione.
Quali sono gli obiettivi di Assopatrimonio?
“Assopatrimonio, che qualcuno comincia gia’ a denominare come ‘la Confindustria del patrimonio’, e’ una aggregazione di associazioni, di istituzioni, di fondazioni tutte operanti nell’ambito del patrimonio architettonico, artistico, culturale e storico. Nasce con un oggetto molto semplice e molto preciso: interloquire unicamente con il ministero per i Beni e le Attivita’ culturali e per il Turismo. Faccio una notazione un po’ provocatoria: non e’ una semplice organizzazione di rappresentanza istituzionale. Pur essendo presidente dell’associazione, non credo tantissimo nell’associazionismo perche’ in questi anni non ha risposto alle esigenze degli associati. Assopatrimonio si pone come una vera e propria lobby, perche’ il patrimonio italiano ha bisogno di questo. È il patrimonio piu’ importante del mondo, ma quando facciamo questa affermazione non possiamo dire che questo patrimonio vale punti di Pil. E invece dobbiamo arrivare a dirlo”.
In questo senso, che cosa manca nella gestione dei beni?
“Ci sono dinamiche obsolete, approcci didattici e accademici. E invece il patrimonio deve essere gestito con strategie assolutamente di business. Deve essere un asset profittevole, perche’ solo se diventa questo e’ in grado di sostenersi, di sostenere i percorsi di conservazione e di restauro che sono assolutamente necessari per garantire gli standard ai visitatori. Questo manca e questo e’ quello che vuole portare Assopatrimonio“.
Il ministro Franceschini ha pero’ attuato una riforma molto importante che ha cambiato l’assetto dei musei italiani. Come la giudica?
“Personalmente, sono abituato a giudicare le azioni dai risultati. Gli intenti sono belli, ma spesso rimangono nel loro spazio. Sono un uomo d’azienda, quindi sono abituato a far parlare i numeri. E qualsiasi azione deve produrre numeri importanti.