Immigrati trattati come “scimmie”, 60 indagati in Calabria e Basilicata

 AGI – Erano impiegati nei campi per pochi euro e costretti a vivere in condizioni disumane, nel disprezzo dei caporali che li assoldavano definendoli “scimmie” e davano loro da bere acqua raccolta nei fossi di scolo. È il quadro emerso dall’operazione “Demetra” con cui, nel corso della notte, oltre 300 finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione, tra le province di Cosenza e Matera, a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari a carico di 60 persone, indagate per associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Due le organizzazioni prese di mira: una si occupava del reclutamenti dei braccianti, l’altra, oltre che dello sfruttamento della manodopera, era specializzata nel combinare matrimoni  al fine di  consentire a persone provenienti dall’estero di rimanere in Italia. Matrimoni fittizi che, con la complicità di

 » Continua a leggere su AGI.IT…