Cosi’ il professor Francesco Fedele, direttore di Cardiologia del Policlinico Umberto I di Roma, intervistato sulla gestione degli ospedali italiani durante l’emergenza sanitaria per il Covid-19
ROMA – “Forse questo virus e’ stato piu’ letale per i sistemi sanitari che non per le persone“. Cosi’ il professor Francesco Fedele, direttore di Cardiologia del Policlinico Umberto I di Roma, intervistato dall’agenzia Dire sulla gestione degli ospedali italiani durante l’emergenza sanitaria per il Covid-19.
“Nonostante questo- ha pero’ proseguito- siamo riusciti a contenere l’epidemia e se i dati ora sono cosi’ favorevoli e’ perche’ abbiamo imparato a capire come si muove il virus e come va trattato, anche in attesa di un vaccino che sara’ la soluzione definitiva. Grazie ad adeguate misure di prevenzione abbiamo bloccato lo tsunami assistenziale in moltissimi ospedali e questo ha permesso a noi medici di curare piu’ appropriatamente i malati”. Secondo il primario di Cardiologia, in particolar modo, ospedali “all’antica” come l’Umberto I, strutturati a padiglioni, sono “l’ideale per far fronte ad una situazione del genere– ha sottolineato Fedele- perche’ permettono di isolare i pazienti infetti senza dover creare percorsi ad hoc”.
Per trovarsi pronti di fronte ad una eventuale seconda ondata autunnale del virus, si pensa di investire sempre di piu’ in ospedali Covid, “ma strutture come la nostra sono gia’ pronte– ha proseguito Fedele- perche’ in un policlinico ci sono gia’ a disposizione tutte le competenze necessarie per trattare una patologia come il Covid, che non colpisce soltanto i polmoni ma anche altri organi, per cui necessita dell’intervento di cardiologi, anestesisti e pneumologi, quindi di un’equipe di esperti per poter curare al meglio i pazienti“.
In merito al rapporto tra Covid-19 e cardiologia, il primario dell’Umberto I ha fatto quindi sapere che esiste uno stretto legame: “Il virus ha attaccato una notevole percentuale di pazienti con preesistenti patologie cardiovascolari, con pregresso infarto miocardico, con ipertensione arteriosa e scompenso cardiaco. Il Covid, come si e’ potuto documentare finora, oltre ai polmoni, puo’ compromettere anche altri organi come appunto il cuore,