ROMA – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si e’ recato all’Altare della Patria, a piazza Venezia, a Roma, per prendere parte alla cerimonia per il 74mo anniversario della Repubblica. Ad attenderlo il Presidente del Senato Elisabetta Casellati, il Presidente della Camera Roberto Fico, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la Presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia, cosi’ come le altre alte cariche dello Stato. Il Capo dello Stato ha ricevuto gli onori delle Forze Armate e ha ascoltato l’Inno nazionale, eseguito da una banda formata da militari di vari corpi, cosi’ come il Silenzio. Mattarella, indossando una mascherina protettiva, cosi’ come i corazzieri e e le altre persone che hanno preso parte alla breve cerimonia, ha deposto una corona d’alloro sulla Tomba del Milite ignoto. Rispettate le norme sul distanziamento fisico. Le Frecce tricolori hanno solcato il cielo di Roma mentre sulla piazza garriva un enorme tricolore. Dopo la breve cerimonia, il Capo dello Stato e’ salito in auto per recarsi a Ciampino, da dove e’ partito per la sua visita a Codogno.
MATTARELLA: “PENSIERO COMMOSSO PER DIPENDENTI PUBBLICI DECEDUTI”
“Molte sono state le vittime della malattia fra quanti la hanno affrontata per motivi professionali o per incarichi ricoperti: rivolgo il mio grato, commosso pensiero a Sindaci, Sanitari, appartenenti alle Forze dell’ordine e a tutti i pubblici dipendenti deceduti a causa del virus”. Questo uno dei passaggi del messaggio ai Prefetti d’Italia rivolto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica. “La crisi non e’ terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze e con i traumi prodotti anche nelle dimensioni piu’ intime della vita delle persone”. “I piu’ giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettivita’, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalita’ delle persone piu’ deboli, esposte a nuove forme di poverta’, deprivazione e discriminazione,