ROMA – “Questo e’ il tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il nostro Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo dice dal Comune di Codogno (Lodi), dove si e’ recato in occasione della Festa Nazionale della Repubblica. “Da qui vogliamo ripartire. Con la piu’ grande speranza per il futuro. Grazie al presidente, grazie ai sindaci, grazie al nostro governo, grazie alla nostra societa’, al nostro Paese e grazie, in questo momento in cui progettiamo la ripartenza, grazie ai nostri concittadini per l’esempio che hanno dato a tutta Europa e al mondo”, prosegue il presidente della Repubblica. “Qui nella casa comunale di Codogno, in questa visita breve ma davvero sentita e intensa, accanto a questo splendido albero che so che ha un significato emblematico particolare per la sua citta’, signor Sindaco, qui a Codogno in questa casa comunale oggi – come poche ore fa a Roma, all’Altare della Patria – e’ presente l’Italia della solidarieta’, della civilta’, del coraggio– dice Mattarella– In una continuita’ ideale in cui celebriamo quel che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale”.
MATTARELLA: “OGGI SI CELEBRA A CODOGNO, MI RECHERÒ IN ALTRI LUOGHI”
“La celebrazione del 2 giugno – l’anniversario della nascita della nostra Repubblica – ha luogo quest’anno qui, a Codogno e, idealmente, in tanti altri luoghi in cui il dolore ha colpito il nostro popolo, in tanti altri luoghi dove conto di recarmi in altre occasioni”, dichiara Mattarella. “In questi luoghi si ritrova oggi la Repubblica- prosegue- Da Codogno, dove e’ iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarieta’ ai loro familiari e alle comunita’ di cui erano parte”.
MATTARELLA: “OGNI MORTE UN VUOTO, RICORDIAMO NOMI, VOLTI, STORIE”
“I nostri concittadini morti per il coronavirus”, “questi vuoti sono ferite che possiamo tentar di curare soltanto con il ricordo.