AGI – Dalla mezzanotte di oggi la fase 2 compirà un deciso passo avanti. A quell’ora, infatti, è prevista la riapertura dei confini regionali e quindi il ripristino della libera circolazione in tutto il Paese. Un provvedimento atteso ma che, come quasi sempre nel corso di questi oltre due mesi di emergenza sanitaria legata al coronavirus, non trova d’accordo tutti i presidenti di Regione. Le posizioni dei governatori, alcune cambiate nelle ultime ore, alcune ammorbidite, altre rimaste quelle di sempre, ‘fotograno’ un quadro politico, da Nord a Sud, a varie tinte.
Da giorni Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte) e Giovanni Toti (Liguria) spingono per un immediato e completo ritorno alla normalità. Zaia, da parte sua, nei giorni scorsi aveva anche detto di aspettarsi n provvedimento del governo, un Dpcm, per l’apertura dei confini regionale, ma da Palazzo Chigi nessuna risposta “anche perché – si è fatto notare – la libertà di spostamento dal 3 giugno era stata prevista nel decreto del 18 maggio”.
Critico, sulla riapertura regionale, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, secondo il quale bisognava aspettare ancora una settimana: “La diffusione del virus in Toscana, come in altre regioni, è stata