ROMA – “In questa fase io non voglio replicare a parti dell’intervista che mi sono sembrate ingenerose, tenuto conto del dialogo che c’e’ stato e dell’attenzione che abbiamo riservato alle proposte avanzate da Confindustria e che abbaimo accolto nel decreto rilancio”. Lo dice Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia a ‘In mezz’ora in piu” su Raitre, in merito alle critiche dal presidente di Confindustria.
“Noi- aggiunge- abbiamo detto fin dall’inzio che avremmo sostenuto le parti piu’ deboli della societa’”.
Nella pandemia, spiega il ministro dell’Economia, “fortunatamente e giustamente l’Europa ha deciso che la risposta a questa crisi sarebbe stata diversa dal passato”, ad esempio rispetto alla crisi finanziaria del 2008 e alle politiche di austerita’. I fondi sono necessari per “politiche anticicliche di forte intervento spesa in deficit per famiglie e e imprese” e “noi l’abbiamo fatto nella misura massima possibile”.
Dunque, “siamo riusciti a finanziare degli interventi, ora quale e’ la priorita’? Metterli a terra e spenderli tutti e bene, e lo stiamo facendo”. Certo, “all’inizio e’ stato tutto un po’ lento per le molte procedure e la burocrazia ma ora la macchina si sta mettendo a correre e le risorse arrivano a terra, e per il dl Rilancio sara’ tutto a terra entro giugno”.
Adesso però siamo in un’altra fase, spiega Gualtieri, “ora serve un grande piano per la rinascita e la ripresa del Paese che deve puntare, non solo a superare l’impatto di questa crisi, ma anche a provare ad affrontare i problemi strutturali che ha questo paese”.
Secondo Gualtieri, “occorre dialogare con tutti e costruire un grande patto con tutte le forze economiche, sociali e produttive, dialogare con l’opposizione per un piano ambizioso per la ripresa”.
Per poter disporre del Recovery fund europeo “l’Italia dovra presentare un piano di ripresa, e lo presenteremo a settembre”. Pero’ “la scrittura di questo piano richiede una forte capacita’ di dialogo e ascolto da parte di tutti”, per cui “chiediamo a tutte le forze che hanno a cuore il futuro del Paese di darci il loro contributo,