Plasma iperimmune, Pisa difende il progetto ‘Tsunami’ dagli attacchi: “Nessuna commistione con Kedrion”

Intervista della Dire a Francesco Menichetti, coordinatore dello studio promosso da Ministero della Salute, Iss e Aifa: “Da ‘Le Iene’ servizio ignobile”

ROMA – Studiare una terapia contro il Covid-19 attraverso il plasma iperimmune di persone che hanno contratto il virus e poi sono guarite. Sotto le luci dei riflettori c’e’ il progetto ‘Tsunami’, con capofila l’azienda ospedaliera Cisanello di Pisa che e’ stata scelta da ministero della Salute, Iss e Aifa per questo progetto nazionale.

Non senza polemiche, dall’esclusione dell’Azienda ospedaliera Carlo Poma di Mantova al presunto ruolo della farmaceutica Kedrion. Polemiche a cui risponde, intervistato dall’agenzia Dire, Francesco Menichetti, direttore di Malattie infettive dell’azienda ospedaliera Cisanello di Pisa, a capo dello studio.

– Lei e’ alla guida, insieme al Policlinico San Matteo di Pavia, della sperimentazione nazionale sulla plasmaterapia denominata ‘studio Tsunami’ per la cura del Covid-19. Di cosa si tratta e a che punto siete con il progetto voluto dal ministero della Salute e promosso da Iss e Aifa?

“Siamo alle fasi iniziali. ‘Tsunami’ nasce come uno studio promosso da Pisa che all’inizio raccoglieva l’adesione dei centri del Lazio, della Campania e delle Marche, il consorzio interregionale Planet del Centro Italia. Poi, per volonta’ di Aifa e Iss, e’ diventato lo studio nazionale che adesso raccoglie quasi 60 centri in tutto il Paese”.

“C’e’ ne e’ bisogno perche’ serve uno studio ben disegnato, rigoroso, prospettico e randomizzato che vada a confermare o smentire i dati preliminari che altri ricercatori, anche italiani, hanno raccolto e gia’ segnalato. Mi riferisco, per esempio, a quanto fatto a Pavia e Mantova: una buona esperienza, per ora soprattutto narrata e che ha bisogno delle conferme che possono derivare da uno studio di alta qualita’ e con un disegno rigoroso come e’ quello di ‘Tsunami’”.

– Ci sono state delle polemiche sul fatto che il Governo ha affidato il progetto a Pisa, lasciando fuori dal progetto l’Ao Carlo Poma di Mantova, tra i primi a lavorare alla sperimentazione.

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