VIDEO | Caudo: “Io candidato sindaco di Roma? Con primarie aperte lo valuto”

ROMA – Giovanni Caudo, presidente del III Municipio e già assessore all’Urbanistica durante l’amministrazione Marino, potrebbe candidarsi alle primarie del centrosinistra. Ma a certe condizioni, ovvero che “il Pd si apra anche ad esperienze esterne”.

Caudo è il secondo presidente di Municipio a non escludere una sua candidatura in vista del voto del 2021, dopo che pochi giorni fa una posizione simile era stata espressa dal presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi. “In questa vicenda- ha spiegato Caudo nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire- il Pd ha un ruolo centrale. Non si può fare nulla senza il Pd, che storicamente rappresenta un pezzo importante della società di questa città. Ma allo stesso tempo il Pd deve capire cosa vuole fare, se vuole rimanere chiuso, privilegiando al dimensione della ‘chiesa’ del partito, o se vuole aprirsi verso l’esterno, come dice il segretario Nicola Zingaretti. Le primarie in questa prospettiva sono fondamentali e devono essere un grande momento di riflessione pubblica”.

“Se ci saranno le primarie e queste condizioni saranno rispettate- ha aggiunto rispondendo ad una domanda su una sua possibile candidatura- si può anche valutare la possibilità di partecipare e dare un contributo. Ma a me non interessa assistere dalla finestra, come un passante, a questo dibattito bensì provocarlo per avere le migliori idee possibili per la città”.

“ROMA TORNI CITTA’ GLOBALE, BASTA COI BUS IN FIAMME”

“Roma deve valorizzare le grandi risorse che ha e cambiare la sua economia, da una solo di consumo ad un’altra, nuova e caratterizzata dall’innovazione. Invece il dibattito è tutto concentrato sugli aspetti quotidiani, che sono certamente fondamentali, ma che devono essere messi in relazione con i grandi temi. Roma è una città del mondo, non solo locale. C’è bisogno di mettere insieme la dimensione locale con la sua ambizione mondiale. Qui, invece, non si dialoga di futuro, al massimo degli autobus che vanno a fuoco. Una distanza abissale con ciò che serve“. Così spiega la sua visiome di Roma il presidente del III Municipio,

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