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Spazi delimitati e ingressi a turni, a Roma riaprono le palestre

ROMA – E’ il giorno delle palestre. È il giorno che tutti gli amanti del fitness e della forma fisica aspettavano da mesi, da quando lo scorso 8 marzo si è deciso di chiudere tutto a causa dell’emergenza Coronavirus. Oggi invece si riparte, tra la soddisfazione di qualcuno, il timore di qualcun altro e regole stringenti per tutti. Distanziamento, sanificazione degli attrezzi dopo ogni uso, ingressi contingentati su prenotazione e obbligo per i gestori di tenere un registro delle presenze. E poi organizzazione degli spazi, tra cui gli spogliatoi e le docce, per garantire la distanza fisica tra i clienti e areazione dei locali.

“Facciamo tutto quello che prevede la legge”, dice Enrico Piccone, direttore della palestra romana Corpea fitness club. “Anzi, anche di più- racconta all’agenzia Dire- perché nelle sale dove avvengono le lezioni ogni partecipante ha 6 metri quadrati di spazio personale”. Nastri adesivi gialli e neri dividono in effetti i pavimenti delle sale, mentre nell’area dedicata ai pesi su diversi attrezzi c’è un cartello con la scritta ‘oggi non mi puoi usare’. “Abbiamo neutralizzato le macchine troppo vicine, consentendo l’uso solo di quelle ben distanziate”. Qui, nella sala pesi, prima del Covid-19 nelle ore di punta si arrivava anche a 40 persone contemporaneamente, da oggi invece saranno soltanto 16. “Abbiamo cinque ambienti disponibili e in totale adesso gli utenti presenti contemporaneamente nel centro sono al massimo 60”, spiega Piccone.

Oltre alla sala pesi, che può ospitare al massimo 16 persone contemporaneamente, ci sono due ambienti per le lezioni fitness e power, come il crossfit e il funzionale, che accolgono rispettivamente 14 e 11 persone, e il cardio-fitness con lo spazio per 10 clienti. Ma poi c’è anche una terrazza attrezzata, “fiore all’occhiello” della palestra. È qui che stamattina si concentra la maggior parte degli sportivi che non si sono lasciati scappare il primo giorno di apertura, ma hanno preferito allenarsi all’aperto. Con loro, ben distanziati, un istruttore con la mascherina che li guida nei movimenti.
Per il resto,

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